Fonte: Il fatto alimentare
In Italia le frodi sull’olio extravergine di oliva sono una costante negli ultimi 50 anni e hanno coinvolto quasi tutti i grandi marchi. Le possibilità di essere colti in fallo sono scarse, sia perché le autorità sanitarie non dispongono di validi supporti legislativi, sia perché trattandosi di frodi senza rischi sanitari, i problemi per i consumatori sono contenuti.
Le contraffazioni più diffuse si fanno miscelando olio mediocre importato da Spagna, Grecia e Tunisia a un prezzo vantaggioso, con prodotto locale da etichettare come "100% italiano".
Un’altra furberia consiste nel recuperare olio con problemi organolettici (odore e sapore di morchia, muffa, rancido, riscaldo), eliminare i difetti attraverso la deodorazione (vietata per legge) e vendere il lotto come extravergine. In questo video Roberto La Pira fa il punto della situazione.
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